Musica



La musica progressiva in Italia

Non che in Italia avessimo avuto grandi figure beat o psichedeliche, ma a quell'epoca c'erano piu' che sufficienti indicazioni dall'estero per capire che qualcosa sarebbe cambiato anche da noi.

In funzione del fatto che dopo la rivolta del 1968, in Italia accadde un fatto unico: mentre in altri paesi come Francia e Germania la componente studentesca rimaneva a poco a poco isolata, in Italia gli studenti andavano gradualmente ad affiancarsi al nascente movimento operaio formando una mistura sociale nuova e complessa.

Un mix esplosivo che dara' vita prima alla lunga stagione dei "Gruppi Extraparlamentari" e successivamente al "Proletariato Giovanile": due generazioni combattive e fortemente politicizzate che influiranno pesantemente sul modo di fare, concepire e consumare la musica. Non per niente in Italia il rock d'avanguardia e la politica, si intersecano per lungo tempo.

Ma procediamo con ordine.

Pur nella difficolta' di stabilire un evento determinante, si fa risalire l'inizio del Prog Italiano al 1969 con la pubblicazione del primo album "concept" "Senza orario, senza bandiera" dei New Trolls su testi di Fabrizio de Andre'. L'album era ben lungi dal contenere i classici stilemi del Prog, ma solo per il fatto che fosse il primo in Italia a tema unico ("concept" album), era sufficiente per farlo assurgere a livello di novita' assoluta.

Intanto, tra il 1969 e il 1970 l'onda innovativa dall'Inghilterra e dall'America continuano a farsi sentire grazie soprattutto alla controinformazione e a pochissime trasmissioni RAI, coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani e di artisti.

Il primo album con conclamate tracce di Progressivo arriva nel 1970, e la sorpresa maggiore fu che a produrlo era un artista di ben altre tendenze: Lucio Battisti. Il disco in questione era il primo album della Formula Tre: "Dies Irae" che oltre a contenere delle canzoni di Battisti in chiave hard, includeva una lunga e oscura suite ("Dies Irae"- presa dal repertorio dei defunti "Samurai" del tastierista Gabriele Lorenzi) riconducibile almeno in parte al nuovo Pop Italiano (cosi' era anche chiamato allora il Prog italiano). L'album ebbe un buon riscontro e, pur essendo "di nicchia", paleso' in maniera definitiva che anche nel Belpaese "un'altra musica era possibile", e soprattutto vendibile.

L'anno-chiave del Prog Italiano e' pero' il 1971 con la pubblicazione di due album fondamentali: "Concerto grosso n.1" dei New Trolls e "Collage" delle Orme. (entrambi vendutissimi).

I New Trolls realizzarono una lunga suite rock affiancandosi per la prima volta in Italia ad una vera e propria orchestra sinfonica diretta dal maestro Luis Bacalov.

Le Orme diedero invece vita a quello che per definizione si intende il primo album di Rock Progressivo Italiano.

Ora, si tenga bene presente che ciascuno dei due lavori peccava certamente d'originalita': il ricorso ad un orchestra classica era gia' stato "brevettato" almeno quattro anni prima dai Moody Blues, mentre il sound delle Orme richiamava palesemente quello degli Emerson Lake & Palmer. Per l'Italia comunque, entrambi gli album erano una vera e propria innovazione, specie per l'uso della lingua Italiana (solo x le Orme) che sino ad allora era stata ritenuta poco compatibile con la musica rock.

Il successo di questi due album-pilota fece da traino per almeno altri tre lavori meno noti pubblicati sempre in quell'anno: "The Trip" dei Trip, "Sirio 2222" del "Balletto di Bronzo"e "L'uomo" degli Osanna. Sia i Trip che il Balletto di Bronzo stazionavano ancora su temi tardo-psichedelici ma con una classe infinitamente superiore alla media, mentre i napoletani Osanna avrebbero successivamente affinato la spontaneita' della loro eccellente opera prima.

Discorso diverso invece per la PFM che, pur nei limiti del formato a 45 giri (due sole canzoni), pubblicava nel 1971 due capolavori: "Impressioni di settembre" e "La carrozza di Hans". La prima e' una sognante ballata in stile King Crimson con un inciso strumentale che e' un autentico pezzo di storia, l'altra e' un piccolo gioiello a tre movimenti in cui venivano messe in luce le enormi capacita' compositive ed esecutive del quintetto. Si da il caso che di la' a poco, la Premiata sarebbe diventata assieme al Banco del Mutuo Soccorso, la punta di diamante del Prog Italiano.

Il 1971 e' anche l'anno in cui iniziano ad esplodere in grande stile i primi concerti dove compaiono a pioggia i gruppi di Progressive Italiani, rimasti in ombra fino ad un anno prima. Questo sia come spalla alle star internazionali, sia soprattutto come protagonisti negli oceanici raduni Pop di Caracalla (Roma), Viareggio, Gualdo, Palermo Reggio Emilia e Montalbano (Lecco).

Per molte formazioni si trattera' solo di momenti episodici, altre riveleranno dal vivo le loro qualita' (o i loro limiti) strumentali, la maggior parte arrivera' alla sala d'incisione anche se per una volta soltanto, in pochissime entreranno a far parte della storia del rock.

Il clima che si respirava ai concerti non era sempre dei migliori, per non dire talora drammatico. A parte gli aspetti tecnici e organizzativi che non sempre erano all'altezza delle situazioni, il feroce spirito rivendicativo dell'epoca (spesso anche intestino alla stessa sinistra) faceva il resto.

Le contestazioni a Led Zeppelin e a Lou Reed furono epocali, ed ebbero come risultato quello di precludere per molto tempo l'Italia ai maggiori artisti stranieri. I gruppi che invece erano appena sospettati di simpatie fasciste o additati quali "capitalisti" (magari perche' avevano avuto solo un successo in classifica), avevano generalmente una vita dura, se non impossibile.

Per quanto concerne invece l'apparato produttivo, il sistema discografico tradizionale si vede gradualmente affiancato da una miriade di etichette "alternative", molto piu' agili ed aperte nei confronti della nuova onda musicale. Alcune dureranno lo spazio di un mattino ("Titania", "Picci", "Rogers" ecc..) pur pubblicando anche opere di un certo pregio, altre si appoggeranno sulle majors per la distribuzione dei loro lavori ("Help", "Radio"). Poche (ma buone!) riusciranno a sopravvivere a lungo in totale indipendenza ("Cramps", "Bla Bla") pur se affrontando contraddittori notevoli.

Fatto e' che nel 1971, il "Prog Italiano" inizia ad assumere piena coscienza di se'. In meno di un anno l'Italia sarebbe stata invasa da centinaia di pubblicazioni di stampo "Prog" che consapevolmente o no, sarebbero state la colonna sonora di uno dei periodi piu' intensi della nostra storia moderna.

D'accordo che nelle classifiche imperavano Battisti, Villa, Morandi e Mina, ma dalla "base", emergeva un chiaro segno di voler mettere tutto questo in discussione.

Dal 1971 in poi, il "nuovo ad ogni costo" era anche per noi una realta'.

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Gli "album" italiani del genere "progressivo" da me preferiti

Riporto solo alcuni pubblicati negli anni 1970 che sono considerati un "must" ma la mia collezione si allarga anche a dei gruppi molto ricercati che ricoprono anche i decenni sucessivi.

Per maggiori informazioni visitare il sito . . . . .        


Aria
  ALAN SORRENTI
  Album: Aria
  Anno: 1972


Banco del mutuo soccorso
  BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
  Album: Banco del mutuo soccorso
  Anno: 1972


Darwin!
  BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
  Album: Darwin!
  Anno: 1972



Io sono nato libero
  BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
 Album: Io sono nato libero
  Anno: 1973


DNA
  JUMBO
  Album: DNA
  Anno: 1972


Uomo di pezza
  LE ORME
  Album: Uomo di pezza
  Anno: 1972


Felona e Sorona
  LE ORME
  Album: Felona e Sorona
  Anno: 1973


Inferno
  METAMORFOSI
  Album: Inferno
  Anno: 1973


Concerto grosso
  NEW TROLLS
  Album: Concerto grosso
  Anno: 1971
Prog Italiano


L'Uomo
  OSANNA
  Album: L'Uomo
  Anno: 1971


Milano calibro 9
  OSANNA
  Album: Milano calibro 9
  Anno: 1972


Storia di un minuto
  PREMIATA FORNERIA MARCONI
  Album: Storia di un minuto
  Anno: 1972